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COSA CI LASCIA IL CONCLAVE

  • Alessandro Morelli
  • 10 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

COSA CI LASCIA IL CONCLAVE

Se c’è una cosa che abbiamo capito da questo conclave e dalla recentissima elezione del nuovo Papa Leone XIV, è che l’influenza e il peso che Santa Romana Chiesa ha sul mondo (tutto) è tutt’altro che scemata.


Il primo conclave dell’era social è stato seguito assiduamente, anche da chi, come il sottoscritto, non crede.

È stato seguito per ragioni politiche: “il nuovo papa che visione avrà il nuovo papa nei confronti del conflitto in Palestina e in Ucraina?” 

È stato seguito per ragioni sociali: “il nuovo papa come si porrà nei confronti degli omosessuali, dei divorziati, dei migranti?”

È stato seguito per la misticità attorno alla scelta di un centinaio di “eminenze” rinchiuse dentro San Pietro a contemplare  la Cappella Sistina e a farsi “ispirare” dallo Spirito Santo, qualunque sia la sua identità o ragione.


Questa misticità si mescola con gli aspetti di costume; dei cardinali sono diventati per la prima volta delle icone, prendiamo il caso di Tagle e Zuppi, perché percepiti più contemporanei, più vicini, più umani: sapere che un cardinale ha la tua stessa passione calcistica o canta la tua canzone preferita lo fa percepire di carne ed ossa oltre che di spirito. 


Alla faccia di chi affermava “Zendaya vale 10 volte il papa”, (che ironia della sorte ha dato al figlio un nome “da papa”, Leone) commentando l’intervista di Papa Bergoglio a Che Tempo Che Fa.




Bergoglio che ha avuto l’onere di traghettare la Chiesa nel futuro, non dogmatico, non politico, non sociale, ma comunicativo

La Chiesa, tacciata di tradizionalismo, bigottismo, razzismo e omofobia; riesce nonostante tutto a rimanere lì, al centro del mondo (tutto), perché non parliamo latino, ma all’Habemus Papam sappiamo di assistere a un momento storico.


Il mondo tutto perché l’universalità di cui si fa portatrice glielo permette, ci hanno provato i Romani, ma si sono fermati al “mare nostrum”; gli americani, ma si sono infranti sul rifiuto del “Global South” di riconoscere Washington come guida.


E dopo il conclave? Si spegne tutto? Beh no, si indaga sulla “ragione” dello Spirito Santo”

Leone XIV è il primo Papa statunitense, appena appresa questa nozione i più hanno urlato al complotto trumpiano, riuscito ad allungare la sua “longa manus” anche a San Pietro che però aveva dato il suo "endorsement" al vescovo di New York.


Dal secondo dopoguerra, I cardinali si erano dati come consuetudine quella di non eleggere al soglio di Pietro cardinali provenienti da superpotenze nucleari, per mantenere l’indipendenza della Santa Sede. Anche se in questa elezione abbiamo assistito a un’eccezione, la scelta segue la medesima logica:

Prevost era il “meno americano” dei porporati, ha vissuto per lo più in Sudamerica come missionario, tanto da prendere la cittadinanza peruviana, e ha molto criticato l’amministrazione Trump sulla questione dei migranti.

E’ diventato virale in particolare virale il tweet di critica nei confronti della declinazione del “prossimo” da parte del vice-presidente Vance.


COSA CI LASCIA IL CONCLAVE

Questo però non ha impedito a Trump di mettere il cappello sull’elezione nonostante nella base del partito si stia già parlando del nuovo pontefice come un “Anti-Trump” o addirittura il “papa woke”. 


Che la ratio della scelta sia stata quella di staccare il cristianesimo dalla destra reazionaria? Contrapporre a un presidente a cui Dio “mi ha salvato la vita per una ragione e la ragione è salvare gli americani…”, il vicario di Cristo sulla Terra.

Se è vero che il papa sceglie il proprio nome sulla base dei predecessori da cui vuole prendere esempio, tutto sembra lineare.



CURIOSITA’:

Il nome Leone ha una grandissima tradizione nella storia della Chiesa e i più importanti e simbolici sono:

  1. San Leone I: Dottore della Chiesa e famoso per aver incontrato Attila nel 452 e, secondo la tradizione, averlo convinto a non saccheggiare Roma

  2. Leone III: Incoronò imperatore Carlo Magno nel natale dell’800 

  3. Leone X: scomunicò Martin Lutero 

  4. Leone XIII: Fu autore della “Rerum Novarum”, enciclica che pose le basi per la dottrina sociale della Chiesa e in cui si faceva particolare riferimento ai temi della giustizia sociale


COSA CI LASCIA IL CONCLAVE

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